Direttiva europea per l'efficientamento energetico

La cosiddetta direttiva europea sulle "case green" è un pacchetto di norme proposto dall'Unione Europea per incentivare l'efficientamento degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici a consumo energetico prossimo allo zero. L'obiettivo evidentemente è quello di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 del patrimonio immobiliare degli stati membri.

La proposta prende in esame soprattutto gli immobili esistenti e stabilisce che entro il 2030 tutti dovranno rientrare almeno in classe energetica E ed entro il 2033 in classe energetica D. Il provvedimento sarà approvato definitivamente nel prossimo autunno, solo a quell'epoca si potrà conoscere l'esatto onere posto a carico dei proprietari di casa e le relative tempistiche entro le quali adeguarsi.

In Italia circa l'80% dei cittadini vive in una casa di proprietà, uno dei dati più alti in tutta Europa e superiore alla media del continente europeo. Ciò nonostante, risulta da recenti sondaggi, che oltre la metà dei proprietari non conosce la classificazione energetica del proprio immobile.

Vi è una stretta correlazione tra efficienza energetica ed età degli immobili che dipende dal fatto che le prime norme in tema di risparmio energetico in edilizia risalgono al 1977. Le abitazioni costruite prima di questa data, che rappresentano quasi il 60% dell'intero patrimonio esistente nel nostro paese, sono quindi abitazioni progettate e costruite senza alcuna attenzione agli aspetti dell'efficienza energetica.

Ne deriva che il nostro paese possiede un patrimonio immobiliare per la maggior parte di vecchia costruzione classificato energeticamente in classe F o G (dati Istat), le classi meno performanti.

L'IMPATTO SUL MERCATO E SUI VALORI
Una casa energeticamente performante è un immobile che guarda al futuro; acquistare questa categoria di immobili significa avere la certezza di contenere i costi che riguardano il riscaldamento e il raffrescamento dell'abitazione oltre al vantaggio di possedere un immobile che rispetta l'ambiente limitando l'utilizzo di fonti di energia non rinnovabili.

Come abbiamo detto, dal 2012 chiunque è interessato all'acquisto di un immobile residenziale ha la possibilità di valutare il proprio acquisto anche in base alla classe energetica che deve obbligatoriamente essere resa nota. L'aspetto dell'efficienza energetica sta quindi progressivamente influenzando i valori degli immobili andando a creare un mercato specifico degli immobili energeticamente performanti.

Anche se tendenzialmente il prezzo di un immobile energeticamente performante è più elevato, la maggior spesa viene percepita come un investimento per un immobile di qualità maggiore.

Sulla base dei dati rilasciati da Immobiliare.it, si stima che un bilocale di circa 65mq, in zona quasi centrale, se di classe A costerà il 29,18% in più rispetto a uno di classe C a Firenze, il 21,6% in più a Roma e il 18,2% in più a Milano.

Infine, per un immobile delle stesse dimensioni, la variazione negativa di prezzo tra una classe C e una classe G è del 14,7% a Torino, dell'11,8% a Milano e del 7,8% a Roma.

L'ADEGUAMENTO ENERGETICO DEGLI IMMOBILI ESISTENTI
Sulla base degli obblighi che potrebbero essere introdotti in seguito alla Direttiva UE, in Italia circa 10 milioni di abitazioni dovranno essere efficientate energeticamente perché risultano in classi energetiche inferiori alla D (dati ENEA - catasto Energetico). Questo comporterebbe comunque un sforzo economico per i proprietari anche con il supporto dei bonus fiscali.

Il miglioramento della classificazione energetica può essere effettuato, anche con interventi non strutturali, mediante le seguenti categorie di opere:

1. riqualificazione dell'involucro, intervenendo sulla parte opaca di copertura e/o pareti esterne e sulla parte trasparente attraverso l'installazione serramenti isolanti
2. efficientamento degli impianti, riqualificando gli impianti di climatizzazione invernale ed estiva

Ai fini dell'impatto economico dell'intervento, è importante considerare che il miglioramento di una o due classi (sostanzialmente quanto richiesto dalla direttiva UE) potrebbe essere ottenuto anche solo con la sostituzione dei serramenti (finestre e porte finestre) con elementi performanti a taglio termico. Un onere che potrà essere sostenuto parzialmente da incentivi fiscali e che sarà fondamentale per la valorizzazione dell'immobile, che si apprezzerà proprio per l'appartenenza ad una migliore classe energetica.